00 – Parliamo del più e del meno

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PROVA LA TRASCRIZIONE SINGOLA

Ci siamo chiesti di cosa parlare nel primo episodio allora ci siam detti:

Parliamo del più e del meno” un bel modo di dire italiano per indicare una conversazione con argomenti differenti più o meno importanti.

Bel modo di dire “l’epifania tutte le feste si porta via”. Perché è l’ultima festività che chiude, con la sua venuta, il lungo periodo delle feste natalizie.

L’Epifania (nome completo: Epifania del Signore) è una festa cristiana celebrata dodici giorni dopo il Natale, ossia per le Chiese occidentali come quella italiana  il 6 gennaio,  Il termine “Epifania” deriva dal greco antico e significa “manifestazione”, “apparizione divina”, “venuta” e si riferisce all’apparizione di Gesù bambino all’umanità rappresentata dalla visita dei tre Re Magi.

Insegnamo a fare lo spelling come un Italiano Vero, cioè con i nomi delle città italiane con qualche eccezione.

Qui il nostro quizlet per memorizzare giocando i termini che usiamo per fare lo spelling: https://quizlet.com/360851007/lo-spelling-in-italiano-flash-cards/

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We wondered what to talk about in our first episode, so we decided to talk about this and that. “Parliamo del più e del meno” or “let’s talk about this and that,” is a nice way to indicate in Italian a conversation about different topics.

Another common expression, especially relevant right now is “l’epifania tutte le feste si porta via” or “the Epiphany of all parties is taken away.” The term “Epiphany” comes from the ancient Greek to mean “manifestation” or “divine apparition,” or the “coming” and it refers to the appearance of the baby Jesus. Epiphany is the celebration of the arrival of the three kings to meet Jesus and is commonly celebrated in Europe. It happens on January 6th, so it is the last holiday and ends the Christmas season.

L’Italiano Vero is a podcast that sets out to teach you how to speak like a true Italian so real Italian so we do the spelling using names of Italian cities. But be careful, there are some spelling exceptions here!

We use Quizlet so you can practice memorizing the letters of the Italian alphabet: https://quizlet.com/360851007/lo-spelling-in-italiano-flash-cards/

Photo by Daniel Fazio on Unsplash

 

Le nostre trascrizioni

Sotto un esempio di come puoi ascoltare gli episodi con i sottotitoli in simultanea. Ti basta semplicemente premere il tasto rosso Play del player che trovi in fondo alla pagina (quello rosso, non quello verde del nostro sito) per vedere evidenziato ciò che viene detto dai nostri Italiani veri:

Inoltre premendo la freccetta rossa è anche possibile anche scaricare il Pdf della trascrizione in modo da prendere appunti e sottolineare le parti  ritenute più interessanti.

Le trascrizioni ti aiutano a comprendere tutto quello che viene detto dai nostri conduttori.

Se ti piace il nostro lavoro e vuoi avere più episodi a disposizione seleziona il link sottostante:


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1 2 3 via.

Massimo:
Paolo finalmente si inizia questa nuova avventura del podcast, sei carico?

Paolo:
Molto Massimo, guarda ho passato il weekend a pensarci ora per ora.

Massimo:
Ok che tra l’altro è stato il weekend dell’Epifania. Vi ricordiamo che noi registriamo un po in anticipo rispetto alla messa in onda del podcast, quindi è stato il weekend dell’Epifania.

Massimo:
Come l’hai passata Paolo l’Epifania?

Paolo:
Molto bene, assolutamente molto bene. È l’unica nota di tristezza, “l’Epifania tutte le feste porta via”

Massimo:
Ecco noi abbiamo questo detto, molto bello, “l’Epifania tutte le feste porta via” ma hai proprio sentito che la fine di queste feste è coincisa con questo giorno? Oppure…

Paolo:
Assolutamente.

Massimo:
é più un detto che…,

Paolo:
No no è proprio così. Guarda, basta andare anche in giro per le strade. Prima dell’Epifania potevi girare, dopo molto meno.

Massimo:
Sì perché da noi il traffico dipende molto dall’apertura o meno delle scuole.

Massimo:
Per me invece guarda, non lo so. La fine delle vacanze è coincisa con il mio ritorno da Boston. Sono stato in aspettativa otto mesi. Diciamo che le luci che c’erano in una grande città non le ho ritrovate qua a Bergamo. Quindi mi è già sembrato un po alla fine di una festa. Però devo dire che anche tornare a casa in Italia ha il suo perché

Paolo:
Quindi anche per te è stata una epifania ancora più grossa allora se vogliamo.

Massimo:
Sì, più grossa ma da quel punto di vista lì sì, però dicevo è coinciso con il ritorno a casa che era il 30, prima di Capodanno il 30 di dicembre, la fine delle feste per me più che per l’Epifania. L’Epifania quest’anno ha segnato più il ritorno al lavoro.

Paolo:
Mi spiace tanto.

Massimo:
Quindi, come ti ho detto questi giorni ti è chiaro cos’è L’Italiano Vero? Di cosa vogliamo parlare in questo podcast?

Paolo:
Assolutamente, ho pensato come ti dicevo tutto il weekend, ora per ora, non riuscivo a dormire e quindi parleremo di un italiano aulico, parleremo di Dante, di Leopardi.

Massimo:
No da paolo non ci provare, abbiamo detto che non è quello L’Italiano Vero il tema del nostro Podcast. Per noi L’Italiano Vero è quello che utilizziamo quotidianamente al bar al supermercato al lavoro io e te.

Paolo:
Allora devo buttare via tutte le quintalalate di libri che mi sono preso.

Massimo:
Èh assolutamente, puoi venderli a un bel negozio dell’usato.

Massimo:
C’e ne saranno, al Libraccio per esempio?

Massimo:
Te lo ricordi il Libraccio?

Paolo:
Assolutamente.

Massimo:
Il Libraccio era una catena alla fine di librerie che acquistava e vendeva libri usati.

Paolo:
Esattamente.

Massimo:
Mi ricordo che capitava che andassi a comprare il libro di testo usato, e poi appunto quando mi trovavo in classe era diverso era l’edizione vecchia rispetto a quella.

Paolo:
E quindi eri fregato costantemente.

Massimo:
No avevo la scusa per non studiare. No io non c’è l’ho questo capitolo. Quindi oggi, c’eravamo chiesti di cosa parlare nel primo episodio. Il primo episodio abbiamo trovato questo modo di dire italiano “parliamo del più e del meno” che mi sembrava azzeccatissmo insomma per questo primo episodio. Quindi cosa intendiamo noi quando dice; “cosa hai fatto ieri con un tuo amico? Cosa hai parlato?

Paolo:
Mah, ho parlato del più e del meno.

Massimo:
Esatto! Che sta per poter dire? Tu che te ne intendi?

Paolo:
Ma quando non hai degli argomenti veramente seri ma vuoi soltanto argomenti di carattere superficiale, ecco che tu parli di queste cose, di episodi normali di quello che ti è successo e di quello che hai fatto quotidianamente e di quello che ti è capitato magari. Di che cosa hai trovato di che cosa hai mangiato.

Massimo:
Esatto! Si insomma non tratti argomenti diciamo importanti, esistenziali.

Paolo:
Assolutamente! Direi che proprio tra noi italiani di esistenziale proprio non abbiamo assolutamente nulla.

Massimo:
Ok, ok perfetto! Quindi mi dispiace ma in questo podcast useremo anche parole inglesi visto che ormai si usano nell’italiano parlato, quello che dicevamo prima l’italiano vero come ad esempio…

Paolo:
Per esempio

Massimo:
Podcast, direi che fatico a trovare.

Paolo:
Non ce l’abbiamo noi in italiano podcast.

Massimo:
No. ho provato a goglare file asincrono fruibile su diverse piattaforme.

Paolo:
Però vedo che da uno spelling quello inglese hai cominciato a spiegarla con un’altra parola in inglese “file”

Massimo:
Eh sì, vedi?

Paolo:
Peraltro.

Massimo:
Assolutamente quasi impossibile ormai non citare termini di altre lingue anche in italiano e quindi ad esempio un altro “spelling”.Sai come si dice a spelling in italiano?

Paolo:
Spelling. Certamente! È una cosa molto difficile da compitare.

Massimo:
Compitare! Secondo me l’ho detto io ieri.

Paolo:
Però secondo me anche,

Massimo:
Quindi si dai useremo questi useremo l’italiano che si parla veramente non quello che magari ci hanno insegnato a scuola. È cambiato insomma l’italiano ai tempi, quindi le parole inglesi diciamo anche straniere sono entrate nel nostro utilizzo quotidiano. Quindi tra l’altro mi viene in mente appunto episodi di quando ero all’estero “Spelling”.

Massimo:
È difficile fare lo spelling con un’altra in un’altra lingua. Perché mi capitava ad esempio di andare al bar e mi chiedevano sempre da Starbucks mi chiedevano appunto il mio nome per metterlo sull’etichetta della bevanda e quando gli dicevo Massimo non capivano mi dicevano; “potresti farmi lo spelling?” Se facevo lo spelling pronunciando solo lettere M A S S I M O, comunque facevano un po fatica a capire meglio.

Paolo:
Che cosa facevi allora?

Massimo:
Allora gli dicevo Max

Paolo:
Un altro inglese

Massimo:
Esatto però questo lo capirono, però vedi, il non sapere la lingua come ti porta magari a dire che ti chiami diversamente. Quindi magari ti fa perdere un po il contatto con la persona che hai di fronte o magari è che tu ti senti un po smaccato però perché non lo so dire devo dire un altro nome.

Massimo:
Quindi è importante secondo me sapere come fare lo spelling in un’altra lingua. E quindi mi è capitato magari al telefono, perché quando sei di fronte a una persona negli Stati Uniti non pronunci semplicemente la lettera come dicevo mentre si sta al telefono ti chiedono appunto di fare lo spelling vero e proprio come noi usiamo le città e loro usano di solito l’alfabeto quello militare Alpha Bravo Charlie e non conoscendolo ero veramente in difficoltà, mi dicevano fai lo spelling del tuo cognome, sì come cercavo al momento non mi veniva niente come i come Uber dicevo quasi quasi quindi facevo un po fatica.

Massimo:
Quindi mi son detto; a un episodio sullo spelling fatto in italiano può essere veramente quello di un Italiano Vero.

Paolo:
Assolutamente, perché poi in realtà è proprio così.

Massimo:
Esatto! Quindi come lo facciamo lo spelling? Cosa utilizziamo?

Paolo:
Utilizziamo semplicemente le città.

Massimo:
Le città. Quindi dai! Allora, partiamo con la prima lettera. A come?

Paolo:
Ancona

Massimo:
Un buon metodo per andare in giro per l’Italia con questo spelling.

Paolo:
Facciamo un giretto Ancona è una città sul mare un porto è una città millenaria origini greche.

Massimo:
Capoluogo di provincia, perché in Italia abbiamo un luogo della provincia, in provincia

Paolo:
Capoluogo di Regione, anche.

Massimo:
Esatto. Esatto. Assolutamente sì. che la città.

Paolo:
Sia di Provincia che di Regione.

Massimo:
Poi magari può essere il tema per un episodio adesso me lo segno, B come?

Paolo:
Bologna.

Paolo:
Bologna! Bologna bellissima.

Paolo:
Siamo andati dal mare ci siamo spostati un po più a nord e siamo nella pianura. Anche questa qui è millenaria ci sono tante leggende sulla sua nascita. Nessuna certezza. Molto molto belli.

Massimo:
Esatto. L’altro è una città che non ho mai visitato pensa te! Quando vado all’estero gli stranieri a Bologna bellissima. Sì me l’hanno detto! Anche non ci sono mai stato. Tra l’altro mi fa venire in mente le canzoni di De Gregori “Viaggi e miraggi” che cita molte città italiane. Magari la metterò nel blog dell’episodio. Passiamo alla C! C di?

Paolo:
Qui siamo ritornati al Nord e siamo a Como siamo sul lago, il lago di Como. Penso un altro porto se vogliamo ma non sul mare ma addirittura sul lago ecco siamo in Lombardia.

Massimo:
Tra l’altro secondo me Como è diventato molto più famoso molto più famosa da quando George Clooney ha acquistato la casa.

Paolo:
Beh sì certamente ci sono arrivati parecchi americani e non solo loro. Penso.

Massimo:
Comunque merita si, una bella città! Ci ho fatto qualche giro in moto lungo il lago di Como ci sono dei bellissimi paesaggi delle salite anche da fare in bicicletta.

Paolo:
Assolutamente, e delle belle gite anche da fare con la barca.

Massimo:
Assolutamente sì.

Paolo:
Ci sono tutti i traghetti

Massimo:
Poi mi fa venire in mente l’inizio dei nostri Promessi Sposi! Paolo

Paolo:
Da una parte abbiamo Como e dall’altra parte abbiamo Lecco, l’inizio dei Promessi Sposi e proprio qui, mi stai solleticando su Manzoni, allora! Attenzione! Però…

Massimo:
Esatto. Torniamo all’italiano parlato. Manzoni all’estero non è molto conosciuto, almeno per quello che è.

Paolo:
Allora parleremo dei Promessi Sposi

Massimo:
Assolutamente no assolutamente, ci saranno podcast e documentazione on line. Grandissimo.

Massimo:
passiamo, poi appunto si dice quando si fa lo spelling si dice di come? Di di Domodossola. No! Volevo dire ma A di Ancona B di Bologna C di Como D di Domodossola, (di) si mette di tra la lettera e la città.

Paolo:
Quindi, Domodossola

Paolo:
Domodossola qua non siamo da nessuna parte. Non è un capoluogo di provincia non è un capoluogo di regione è una città una semplicissima città che è inserita nel Piemonte in mezzo a delle montagne bellissime ed è Domodossola forse nessuno la conosce in realtà qui in Italia sono pochissimi.

Massimo:
Esatto. Diciamo che è proprio famosa perché non essendoci città, altre città famose italiane che iniziano con la D, tutti conoscono, La conoscono più di nome secondo me, io non mi ricordavo dove fosse mai ricordato forse tu Ieri dicevi che vicino Lombardia giusto?

Paolo:
No al Piemonte proprio in Piemonte fa freddo da quelle parti, parlano poco, un pò chiusi, non sono come i lombardi.

Massimo:
Sì esatto.

Paolo:
Poi ci sono le montagne sono ancora più chiusi. Gente strana

Massimo:
Sperando che non ci ascolti nessuno da Domodossola. Uno se la prenda ma.

Paolo:
Assolutamente.

Massimo:
Poi andiamo alla e di?

Paolo:
Empoli. Torniamo verso sud. Siamo in Toscana però qui. Ci sono un po di colline un po di pianure, stiamo andando verso il sud dell’Italia. Empoli. é un capoluogo Empoli?

Massimo:
Potevamo chiedere al nostro collega che adesso è Roberto ma io lo conosco perchè la città del gelato Sammontana. Sono un amante del gelato e quindi so che viene da li.

Paolo:
Ho capito.

Paolo:
Quindi gelati Sammontana arrivano da Empoli non lo sapevo.

Massimo:
Lo so anche perché è lo sponsor della squadra di calcio dell’Empoli.

Paolo:
Ho capito. Mi ricorda anche Enna che non c’entra assolutamente niente con Empoli.

Massimo:
E di Enna lo dice qualcuno? Si Potrebbe dirlo. Che poi tra l’altro queste sono le città più famose. Nulla vieta di dire un’altra città però solitamente appunto si usano queste. Però mi capita a me a nome vedrete come capirete dall’accento che sono di Bergamo di dire B di Bergamo.

Paolo:
B di Bologna.

Massimo:
Esatto.

Massimo:
Magari all’altro interlocutore sembra un po strano però comunque l’effetto quello di specificare alla lettera come funziona, come si possono cambiare le città. Magari non lo so, un americano potrebbe dire anche B di Baltimora. Diciamo che il suo interlocutore sicuramente si farebbe una risata e lo capirebbe comunque.

Paolo:
Sai cosa potremmo fare? Potremmo provare a fare uno spelling con le città americane.

Massimo:
Ok ok ma non è italiano vero!.

Paolo:
Questo è vero. Questo è vero. Hai ragione mi correggi sempre, mi dispiace.

Massimo:
Ok andiamo la f. F di?

Paolo:
Firenze qua non c’è bisogno di presentazioni.

Massimo:
Esatto.

Paolo:
Città dei Medici.

Massimo:
Esatto. Penso che questa sia una scemenza.

Massimo:
Esatto una delle più facili da ricordare forse insieme alla R che non sveliamo adesso.

Massimo:
No no! La prossima volta sicuramente. Ok andiamo un po più su.

Massimo:
Esatto G di?

Paolo:
Genova.

Paolo:
Di nuovo un porto come Ancona come Como e sul mare.

Massimo:
È passata alla cronaca in questi ultimi mesi per il crollo del ponte.

Paolo:
Il crollo del ponte. Lo so, una tragedia che ci ha colpito tutti quanti.

Massimo:
Ero negli Stati Uniti mi è arrivato un messaggio da un americano dicendo mi dispiace per quello che è successo a Genova! Io non ne sapevo nulla. Col cellulare ho subito saputo di cosa si trattasse.

Paolo:
Genova è molto bella per tante cose. Perché c’è innanzitutto un acquario bellissimo veramente molto molto bello e perché ha un centro storico che è il più grande centro storico d’Europa. è fatto tutti questi carrugi questi vicoli molto stretti che compongono questo centro storico bellissimo. Vale la pena passarci qualche ora perché a Genova visto che siamo italiani veri c’è la patria della focaccia.

Massimo:
La famosa focaccia di Genova.

Paolo:
Esattamente che la puoi mangiare in tutti i modi in tutte le salse.

Massimo:
Molto buona. Tra l’altro vicino c’è un altro paesino che a Recco famoso anche per la focaccia. Focaccia di Recco.

Paolo:
Peraltro è tutta la Liguria è famosa per la focaccia ma a Genova poi c’è il pesto

Massimo:
non ha bisogno neanche di traduzioni.

Paolo:
Sai che quando parlavi tu del più e del meno che dicevi parliamo del più e del meno, sai di cosa parliamo anche tanto tanto tanto? Di cibo noi del più e del meno. Tanto cibo

Massimo:
Esatto, e si il cibo fa poco parte della nostra cultura. L’ho visto proprio all’estero è veramente il quartiere il North End che è il quartiere italiano di Boston c’erano file fuori dai ristoranti ogni sera proprio il cibo è qualcosa che ci contraddistingue.

Paolo:
Quindi possiamo dire che l’Italiano vero è uno che mangia molto bene?

Massimo:
Assolutamente! Direi di sì, è uno a cui piace la buona tavola. Assolutamente sì.

Paolo:
Forse questa è una delle caratteristiche dell’italiano vero. Parlare di cibo, andare a cercare del cibo, mangiare cibo, farlo, discuterne, creare proprio un confronto di tutti i tipi di cibo. E ne abbiamo tanto noi,

Massimo:
H? Che città mi tiri fuori con H?

Paolo:
E H vado in crisi Massimo Sono completamente in crisi non ce l’ho una città con H. Mi devo rivolgere di nuovo agli inglesi. Hotel.

Massimo:
Usiamo H di Hotel. Tra l’altro c’è un bel detto con la H Non capisci un acca.

Paolo:
È vero. Bellissima.

Massimo:
Che sta per dire insomma non capisci niente non hai capito niente. Non hai capito un H di quello che ti ho detto. Proprio perché è una lettera che per noi non è comune, usiamo questo modo di dire.

Massimo:
Niente andiamo avanti passiamo alla I di?

Paolo:
Imola.

Massimo:
Imola famosa per il Gran Premio

Paolo:
Cosa fanno a Imola questo Gran Premio Max?

Massimo:
Che poi lo chiamano Gran Premio di San Marino.

Paolo:
Perché lì vicino?

Massimo:
Vicino Esatto c’è la famosa formula 1 Adesso si è spostata dai circuiti tradizionali a circuiti un po più che attirano più soldi però Imola rimane sempre un circuito molto famoso è molto difficile. Quindi penso che tutti gli italiani la conoscono per il circuito e forse anche per la piadina

Paolo:
Certo, siamo sempre in Romagna, anche qua piadina e Lambrusco. Qua c’è tante tante cose insomma da parlare. L’italiano Vero potrebbe parlare per tanti tanti minuti.

Massimo:
Ok va bene. J di?

Paolo:
J anche qua vado in crisi, ho bisogno di nuovo degli americani dell’inglese. Ho bisogno di un jolly.

Massimo:
Esatto, che poi noi la j la usiamo poco, però mettendosi nei panni dei nostri ascoltatori, se un americano appunto dovesse fare lo spelling lui ne ha bisogno. Noi lo usiamo veramente poco. Probabilmente se non l’avessi scritta qui nel nostro canovaccio del podcast non me lo sarei ricordato. Però ripeto, può essere molto utile ai nostri ascoltatori.

Paolo:
Credo anche che quella successiva abbia più o meno lo stesso.

Massimo:
K sinceramente, secondo me, diciamo k di k. Qua andremo a documentarsi meglio.

Paolo:
Assolutamente.

Massimo:
Anche perchè ripeto, noi lo usiamo veramente poco, l’italiano vero non la dice la K, però mi rendo conto che se Kevin dovesse prenotare un albergo gli chiedono di fare lo spelling un modo lo deve trovare.

Massimo:
K di Kevin.

Paolo:
Kevin proprio nome proprio.

Massimo:
K di k.

Paolo:
k è una lettera difficile. Vedo non solo Kaiser, Kamikaze.

Massimo:
Kamikaze mi piace dai.

Paolo:
Kaput, kebab.

Massimo:
dire che campa di kebab. Assolutamente sì.

Paolo:
Di nuovo parliamo sempre di cibo poi alla fine, anche il kebab.

Massimo:
Mi sentirei di approvare questo K di kebab.

Paolo:
Kebab. Ti faccio una proposta ulteriore così anche per uno straniero, un bel K di Ketchup.

Massimo:
Attenzione. Ripeto poi è indifferente la lettera. La città che si usa, anche se ripeto, se vogliamo essere italiani veri sono queste le città che dobbiamo usare. Quindi tra l’altro vi farò delle belle flash card tramite l’applicazione QUIZLET, quindi vi aiuteranno a ripassare. Metterò l’indirizzo internet nel blog dell’episodio vi invito a giocare con questa applicazione che vi permette di memorizzare divertendosi. In questo caso le lettere dello spelling italiano, magari in futuro metteremo anche la traduzione in inglese delle parole più difficili o delle lingue diciamo dei nostri ascoltatori. Quindi Paolo come primo episodio mi sembra che siamo andati abbastanza bene. Dobbiamo magari essere un po più fluidi magari ci troviamo di persona, ci troviamo insieme, ci facciamo un bicchiere di vino prima di partire.

Paolo:
Esattamente, torniamo al cibo.

Massimo:
Esatto.

Paolo:
Con la pancia piena. Esatto.

Massimo:
Magari anche due giriamo due episodi e basta. Quindi. attendiamo i vostri riscontri ascoltatori su questo primo episodio. Abbiamo parlato un po meno siamo andati un po di palo in frasca, e vi invitiamo a farci avere i vostri feedback sul blog ok? o tramite la nostra mail e condividere il più possibile l’episodio per farci un po di pubblicità, per fare in modo che i podcast scresca e magari anche fare una donazione al nostro sito come diciamo noi italiani; “non è importante quanto, è il pensiero che conta”. Un euro, un dollaro sono più che sufficienti.

Massimo:
Quindi niente, dai Paolo, mettiamoci sotto e pensiamo a nuovi… a nuovi temi per questo “Italiano Vero”.

Paolo:
Dobbiamo completare anche lo spelling esatto.

Massimo:
Ok. Allora ti saluto ti auguro una buona serata.

Paolo:
Anche a te. Buon appetito.

Massimo:
Grazie. Ciao

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  1. Amir Fahami

    Agosto 30, 2019

    Molto piacere conoscere il vostro podcast.

    Saluti da Stoccarda
    Amir

  2. Mi era cosigliato questo podcast un po’ di tempo fa e l’ho salvato. Magari sono in gradi di ascoltarlo adesso. Grazi “ragazzi”

  3. Bè, per me è ancora difficile capire la lingua parlata, ma continuerò di fare del mio meglio, ce la farò pian piano.

L'Italiano Vero è un progetto libero finanziato dagli ascoltatori e dalle ascoltatrici.

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L'italiano vero - podcast